Friday, May 28, 2010

Domani?


Sia riconosciuto che non ho mai dato credito a fanatismi ideologici o religiosi di sorta.
Ma un dubbio mi è sorto.

Che la nostra vita non abbia senso perché priva di uno scopo?
Con scopo non intendo quello del singolo, il conseguire i propri ideali o il perseguire le proprie idee, senza che tutto ciò abbia un seguito dopo la nostra morte.
Parlo di un disegno più grande.
Che non deve essere per forza legato a un discorso religioso, anche se inevitabilmente questo finirebbe per facilitarlo o comunque fornirgli forza e vigore; parlo di un eredità che passi di mano in mano, sorpassando i confini della nostra vita mortale.

Non avrà significato spendere la propria vita da impiegato, compilando fogli che serviranno solo a far sì che un'eterna burocrazia permetta la sopravvivenza (e non la vita) di una società stagnante.
Se invece la mia vita sarà impiegata per cesellare il dente di un enorme ingranaggio, di cui io non vedrò mai né l'inizio né la fine, si potrà dire che la mia esistenza sarà stata parte di un piano preciso e razionale.
Non al semplice sopravvivere, caratteristica di una forma di vita bestiale, bensì al vivere, come essere umano conscio e attivo.

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Tuesday, May 25, 2010

8 bit di Odio

Ecco e poi sai cosa odio?
I nerd.


Una volta era il disadattato che per un motivo o per l'altro ripiegava su altri mondi rispetto alla maggioranza dei suoi simili.
Adesso è l'indie convinto di essere alternativo perché sfoggia occhiali grossi e capi che lo rendono originale in mezzo a mille altri originali cool come lui.
In pratica fighetti che hanno cambiato nome.

Non c'è niente di figo nell'essere un geek, un nerd, un minchione. Solo l'onestà di essere quello che si è.
Patetici bastardi con le borse di Space Invaders.

Nel caso non si fosse capito: onore & gloria a Space Invaders.

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Saturday, May 22, 2010

Occhialini sghiggi però...


3D. 3D, 3D, 3D.
Ti dirò: a me il 3D ha già scassato i cabbasisi.
Come direbbe Salvo Montalbano nella sua migliore forma.

Prima di tutto perché i film che vengono prodotti per essere proiettati in 3D, ora come ora, sono pura ostentazione.
Il binomio "trama-del-pene + mano-registica-inesistente", tipica della stragrande maggioranza dei blockbusteroni che ci piacciono tanto, viene acutizzato dal fatto che se puoi concentrare tutta l'attenzione degli spettatori su un solo aspetto del film, tutto il resto può anche essere una pila di sterco fumante.


Poi ti voglio vedere quando quello stesso film te lo rivedi a casa, senza 3D.

Ma la cosa che mi infastidisce davvero è il fatto che, mentre il 3D dovrebbe in teoria aggiungere profondità, perlomeno al comparto visivo, in realtà riduce tutto a una dimensione sola.
Mi spiego.
Perché la magia del tridimensionale possa funzionare, per avere cioè lo stupore da "Oh! Quello squalo mi sta arrivando in ghigna!", devo appunto avere un oggetto/persona/squalo che da un punto lontano venga verso di me.

L'altro giorno stavo guardando il trailer del nuovo Resident Evil (si hai sentito bene... un altro ancora), e mi stupivo di come tutte gli spezzoni risultassero virtualmente identici.
Guarda, te lo metto qua così non devi neanche fare la fatica di cercarlo.
Facci caso. In tutte le scene l'azione si sviluppa in un solo senso.
Anche senza essere al cinema, con gli occhialini fighi al loro posto, ti puoi già rendere conto di quali sono i momenti piazzati qua e la, quasi sempre in maniera pretestuosa, per fare si che qualcosa possa volare verso la tua ignara faccia di spettatore.

E il risultato è che si ha l'impressione di vedere un film "recitato" davanti a una camera fissa. L'inquadratura è sempre la stessa, non ci sono particolari trovate stilistiche nella scelta del campo, niente dettagli... piattume atroce insomma.

Che cioè... ieri mi stavo riguardando "Il buono, il brutto e il cattivo" e non ne fanno mica più di film così.

Scusami per la locandina là in alto ma... non ho saputo resistere.

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Thursday, May 20, 2010

Dio patata, ci hanno preso tutto


Perché quando un nostalgico idealista come me si rende conto che anche qualcosa che gli sta sulle palle rappresenta, nel passato, l'ultimo barlume di sincerità (vaga) e sentimento (di pancia): bhè a quel punto non gli resta che crollare.
Perché tipo, a me, il Grunge sta sulle palle. Ma forse quando annaspi nella merda rivaluti tutto.

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Saturday, May 15, 2010

Del perchè la pornografia non è genere di rottura


Bene, siamo al punto che non sono stato conciso neanche per sbaglio, didascalico più del dovuto e non sono andato a parare da nessuna parte.
Adesso voglio vedere come ne esco.
Fatto sta che la pornografia (come l'horror, per motivi diversi-ma-non-troppo) continua a interessarmi un sacco anche come genere, oltre ad essere un modo creativo per perdere diottrie.
Quindi, come ti avevo promesso, adesso vedo di tirare un attimo le somme.

Quello che più mi preme è: cosa realmente cambia, in termini di meccaniche e di ottica tra il vecchio mondo patinato e maschilista e quello nuovo più onesto e femminista?
Mi trovo davanti a due realtà, che sembrerebbero opposte e inconciliabili.
Una strettamente legata all'universo maschile, che vive della mercificazione dell'oggetto donna, quasi come una sublimazione del desiderio di prevaricazione, anche sessuale, del maschio sulla femmina. Stacchi di coscia chilometrici, bionde chiome cotonate e silicone che neanche al Castorama.
L'altra aperta all'universo femminile, che ne diventa quasi la figura centrale, proponendo modelli alternativi e un modo di porsi più disincantato, ironico ed emancipato. Dove le imperfezioni sono accettate e mostrate, e la parità dei sessi è vissuta tramite una sorta di "liberazione sessuale".
Praticamente il prima e il dopo.

Poi ti fermi un attimo e ti fai due conti.
Se le meccaniche che stanno dietro a due mondi così diversi sono le medesime, come può la differenza essere vera e non solo percepita?
Prima di tutto, sempre di industria (dell'intrattenimento, del sesso, dell'immagine, di quello che vuoi tu) stiamo parlando, e quindi il perno centrale rimane sempre quello: il Denaro.
Non per forza visto come obiettivo finale da conseguire con ogni mezzo, ma se non altro come motore in grado di fare funzionare le cose. La benzina che permette alla macchina di continuare a camminare.
Quindi: se devi preoccuparti del guadagno, perlomeno perché è ciò che ti permette di continuare ad esistere, comeddiavolo fai a proporre qualcosa di alternativo? Non sarà più logico giocare su un terreno sicuro e continuare a giocare le carte che sai essere vincenti, magari giusto con qualche piccolo bluff qua e là?

E poi infatti ti rendi conto che la tanto sbandierata estetica nuova, l'alternativa alla bellezza stopposa e artefatta che ti propina il mainstream si riduce ai minimi termini.
Mettila così: una che era figa prima, è figa anche adesso.
Solo che magari, invece di sembrare uscita da una fantasia erotica della Mattel, adesso ha parecchio più metallo addosso. In tutti i sensi.
Cambia il pubblico a cui ci si riferisce.

Una volta "Le lunghe passeggiate sulla spiaggia e il sesso orale" attizzavano la playmate di turno, come testimoniato da interviste genuine al 1000% e assolutamente credibili.
Adesso certe forzature sono evitate, la modella che gestisce il proprio profilo all'interno del sito-community esterna i propri gusti in tema di cinema, musica, e quant'altro. Magari anche rispondendo con disincantata ironia (I lost my virginity: "...the first time i had sex").
Ma, poi ti ricordi di quel film, quello tratto da quel libro... si dai, Alta Fedeltà.
John Cusack in quel caso se ne veniva fuori con un'idea piuttosto verosimile, riguardo all'attrazione che può nascere tra due persone. Diceva "Ha molta importanza come uno si presenta e non come uno è in realtà. Libri, film, queste cose contano. Chiamatemi pure frivolo, ma è la cruda verità".
Ti dirò, a me quello che dice il buon John non sembra una minchiata.
Spostare l'attenzione da una tipologia (demenziale) di domande a una più credibile e diretta non cambia il fine ultimo della presenza stessa delle domande: ovvero attrarre un'utenza, maschile o femminile che sia.

Che insomma, adesso non voglio neanche passare per quello che sta a spalare feci su qualcosa a cui vuole bene ma...
Il fatto è che da ingenuo sognatore pugnettaro, ho sempre la sensazione che all'Intrattenimento per Adulti tutto, manchi un tassello. Un piccolo determinante tassello in grado di trasformare un industria come ce ne sono molte altre in qualcosa di veramente antisociale e di rottura.
Come dice il titolo.

Forse perché tutto ciò che viene etichettato come "pornografico" ha una caratteristica peculiare che lo rende quello che è.
È esplicito.
E come tutte le cose esplicite non deve preoccuparsi di indorare la pillola, quando vuole andare a toccare un tasto (sia anche per guadagno) lo fa senza perdersi in larghi giri che inevitabilmente porterebbero alla volgarità stantia e ipocrita, tanto familiare al mondo della televisione.

Non è un caso che una rivoluzione sfiorata fu l'avvento (sempre grazie ad internet), massiccio, di video e foto amatoriali, che non venivano messi in rete in vista di un potenziale introito ma solo perché molte persone (uomini, donne, coppie, cose, fiori, animali, città) vi vedevano, o intuivano, un qualcosa di potenzialmente liberatorio. In tutti i sensi.
Ovviamente anche qualcosa di amatoriale può facilmente trasformarsi in "amatoriale" se è prodotto con un fine. Ma diciamo che qualcosa di diverso c'era.

Ora: dopo avere iniziato venticinque discorsi diversi, non averne concluso neanche uno, e fondamentalmente avere sprecato un sacco di tempo e spazio: posso mettermi il cuore in pace.
Ti prometto che nel momento in cui raggiungerò una consapevolezza più piena e profonda dei fenomeni di cui sopra... ti aggiornerò in velocità.
Ma per pararmi le natiche e non lasciarti con l'impressione di avere letto un discorso lungolungo per niente, ti lascio con delle domande. Usale pure come spunto di riflessione:

- Femminismo. Può stare nella stessa frase con Pornografia?
- Quando l'idea di bellezza cambia e perchè? O anche: chi decide i canoni?
- Soldi. Quanto sono necessari e quando invece snaturano un'idea?
Che così poi sembra anche una cosa più profonda...

Nel frattempo grazie per avere perso del tempo insieme a me.
A presto risentirci, Love 'n Roll.

ps. l'immagine di apertura è presa da PG Porn. Che no, non è porno bensì cazzata demenziale. Poi te ne parlerò...

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Friday, May 14, 2010

Potenziandosi


Il lavoro sottopagato fa gola a tutti, quindi può capitare che anche gruppi di supereroi, all'occorrenza, si avvalgano dei servigi di stagisti e affiliati.
Se però ti va di sfiga e il tuo unico superpotere consiste nel possedere una tuta che ti conferisce incredibili poteri, ma che ha la resistenza di una bolla di sapone: potresti facilmente diventare l'ultima ruota del carro, derisa e con conseguenti problemi di autostima.

Adam Warren crea "Empowered", dove il fan-service più che essere un pretesto, diventa il fulcro intorno al quale si svolgono le brevi storie dall'atmosfera palesemente demenziale.
Protagonista del tutto è E.M.P (Elissa Megan Powers), supereroina dalla dubbia utilità circondata da un buon numero di personaggi altrettanto improbabili, che diventano caricature dei cliché fumettistici che interpretano (e delle conseguenti forzature).

Ed ecco che abbiamo la Paginatre di questa settimana.
Se poi faccio in tempo, dopo posto anche l'ultima parte del discorsone grossogrosso.
Nel frattempo, Love 'n Roll.

Tò, ti lascio questa così se ti gira ci dai un occhio.

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Thursday, May 13, 2010

Crash


Che ok che sfondo le finestre, ma poi il vetro mi tocca cambiarlo.
Quindi le elucubrazioni le finisco domani.

Love 'n Roll

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Wednesday, May 12, 2010

La legge del Gonzo


Si sa che autodefinirsi ed etichettarsi può risultare piuttosto rischioso.
Sia che lo si faccia in buona che in malafede.

Ecco, a me Alternative è un termine che mi è sempre sembrato un po' paraculo.
Cosa definisce l'essere alternativo a una corrente principale?
Ovvio: se il mainstream impone un determinato gusto o un particolare modo di fare, proporre un alternativa estetica e/o di metodo può sembrare sufficiente.
Ma capita che grattando un poco la crosta, si scopra che sotto la sostanza rimane la stessa.

Arriviamo quindi agli anni '90.
Sotto i piedi dell'establishment della carta patinata, popolata da strappone (passami il francesismo) altrettanto platinate, qualcosa inizia a muoversi.
Un diverso gusto, orientato più verso i tatuaggi, la body modification e quello che Forrest Black, uno dei due fondatori della rivista Blue Blood (una delle prime a fare circolare materiale Alt), definisce "a crazy-punk-rock-arsonist-bad-girl feel".

Internet, si sa, è una manna per tutti quei fenomeni che sembrano, più o meno genuinamente, spontanei e autosufficienti.
Verso i primissimi anni del post-2000 (come cavolo li chiamo? anni '0!?), con una concentrazione nel 2001, vedono i natali una marea di siti legati alla nuova corrente che nel decennio precedente si era consolidata anche grazie a un seguito prettamente underground.
Iniziamo quindi a parlare di siti più dichiaratamente espliciti, come nel caso di Burning Angel, Friction USA, RaverPorn e similari, ed altri più orientati verso il softcore o l'alt-modelling come il celebre (e parecchio discusso) Suicide Girls, praticamente capolista del genere.

Ed proprio un sito come Suicide Girls sembrerebbe spostare l'ago della bilancia verso nuovi equilibri.
Nel suo particolare caso, le ragazze (perché sempre di ragazze si parla) non sarebbero più manichini nelle mani di un fotografo, bensì elementi attivi con voce in capitolo su tutto ciò che riguarda la realizzazione del set che le ritrae.
Oltre a questo il sito viene strutturato più secondo il concetto di community, con profili testuali gestiti dalle "modelle" stesse, approfondimenti e interviste a autori e personaggi di genere.
Non si parlerebbe più di oggetti sessuali ma di individui sessuali.

In maniera diversa, anche i siti per adulti sono stati toccati da questa "rivoluzione".
Il modo stesso di porsi sarebbe più libero e consapevole.
Dirty si, ma con ironia e in maniera disincantata.

Il che è tutto molto bello, ma sorge spontanea la domanda.
"Se con punk-porn intendo attraenti ragazze con piercing e tatuaggi che si spogliano... avrò la parte del porn. Il punk dove sarebbe?"
Anche perché un fattore rimarrebbe determinante: quello monetario.
Come può essere un genere veramente innovativo, se deve prestare attenzione al guadagno?
Non rischio di avere la stessa cosa che l'impero hustleriano produce da anni, con una patina di nero?

Ok. Ho quasi finito di farmi seghe (mentali). Giuro che al prossimo giro concludo.

Attenzione: non ho messo insieme softcore e hardcore in maniera inconsapevole e avventata, credo semplicemente che le grandi zone scure siano condivise (in maniera diversa) da entrambi i filoni. Poi vedrai che capisci cosa intendo.

Ah già. Con gonzo si intende anche questo.

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Tuesday, May 11, 2010

Riprendendo...

Lo Zio di tutti noi

Perchè di fatto, se di colpo mi troverò di fronte a un'enorme quantità di film in cui uomini obesi ballano la lap-dance indossando mutande di panna montata facendo da sfondo a ragazze che copulano allegramente, questo sarà solo testimonianza del fatto che un sacco di gente apprezza i video di uomini obesi che ballano la lap-dance indossando mutande di panna montata mentre in primo piano allegre ragazze copulano.
E quindi, come in un qualsiasi altro ambito, il prodotto esiste e prospera se c'è la richiesta da parte dell'utenza.

La peculiarità di quello che chiamerò Intrattenimento per Adulti (perchè mi piace fare la persona seria e se dico -pornografia- avete subito da ridire) è quella di rispecchiare l'intimo, espresso o meno, del pubblico a cui si rivolge.
E, conseguentemente, anche il suo gusto estetico.
Non stupisce quindi che il dominio, più o meno incontrastato fino agli anni '90, di siliconatissime bionde con perizomi ascellari sia di colpo stato messo in pericolo dalla nascita di nuovi generi e correnti, che potremmo mettere sotto la grande etichetta di New Wave o Alt Porn.

E si, ancora una volta dobbiamo ringraziare l'Internet™.

Ma andiamo con ordine:
Non bisogna dimenticare che quando si parla di Intrattenimento per Adulti, stiamo comunque parlando di un industria votata al guadagno che vive e prospera secondo le stesse meccaniche di settori come quello musicale, piuttosto che quello del normale cinema.
Quindi il primo passo per vendere un prodotto è "cavalcare" quelli che sono i sentimenti e/o la sensibilità del bacino di utenza a cui si sceglierà di volersi rivolgere.
O crearli ad hoc.

È già a partire dagli anni '50 che dietro ogni moda o novità (spesso rivolta a quello che iniziava a delinearsi come universo "giovane") inizia a celarsi un attento lavoro di marketing che non solo di occupa di indagare su cosa sia apprezzato dal cliente, ma spesso ne crea il gusto alla base.
Si occupa ovvero di creare la necessità, per poi soddisfarla.

Niente di nuovo sul fronte occidentale, insomma.

Succede però che verso gli anni '70 alcune frange di insoddisfatti, stufi di quello che viene proposto (o imposto) dal mainstream, diano vita a una spaccatura dai cui recessi nascerà ciò si imparerà poi a conoscere con il nome di Punk.

Kill the Bear

Il desiderio di qualcosa di nuovo, antisociale, fedele al fruitore stesso prende quindi forma.
Ma visto che ti voglio vedere a fare circolare materiali, idee e simili in forma massiccia senza l'appoggio della Major di turno, si dovrà aspettare fino alla diffusione della rete per vedere la nascita (e-se-non-altro lo sviluppo) di tutte quelle correnti Alternative e Indie che segneranno la svolta, anche nel campo della Pornografia.
Che insomma, gira e rigira alla fine l'ho detto.

E comunque si, poi continuo... diciamo che questa è l'infarinatura iniziale, poi arrivo a parlare di quello che volevo. Non farmi essere troppo prolisso.

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Monday, May 10, 2010

Feticci? Si grazie.


Perchè oggi la cultura passa per di qua.

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Sunday, May 9, 2010

E buon Kwanzaa a tutti

Una campana

Ok, fatemi capire: per quale motivo, la domenica mattina, dovrei essere svegliato dal melodioso concerto di campane che suonano per avvisare l'inizio imminente della Santa Messa™?
Voglio dire... indubbiamente non stiamo parlando dell'alba. Lo scampanio (anche se gli orari della messa domenicale mi rimangono sconosciuti) è di certo più verso il mezzodì, che non verso il sorgere del sole.
Tuttavia: per quale motivo dovrebbe essermi precluso il piacere di dormire fino alle due del pomeriggio, in un giorno universalmente (e se non altro nazionalmente) riconosciuto come festivo, dalla simpatica rumorosità di una chiesa che decide di fare anche da servizio sveglia?

Bisogna però essere onesti. Io la domenica mattina non sono reduce da una pesante nottata passata in fabbrica o a fare da guardiano a importanti vestigia archeologiche.
Al più sono reduce da una sbronza cosmica o da ore passate in allegro e spensierato cazzeggio.
Ma ciò non toglie che mi piacerebbe poter dormire fino all'ora che ritengo più opportuna.

Oppure, mettiamola così: in quanto pastafariano mi piacerebbe celebrare il mio Dio mettendo gli Hardcore Superstar a pppalla il sabato notte. O la domenica mattina. Fate voi.
Ma giustamente non mi è concesso farlo in quanto spaccherei i cosiddetti a un notevole numero di persone.
Con conseguente rischio di legnate.
Anche perchè viviamo in uno stato laico.
E comunque io odio essere linciato.

Quindi, in conclusione: perchè loro si e io no? (con tono petulante da bambino idiota)

...Touched by His Noodly Appendage...

Attenzione: a chiunque balzasse in mente l'idea di rispondere con "Perché è una tradizione", bhè, sappiate che questa non è una risposta.
Trattasi di STO. -Stating The Obvious-
Tuttavia non credo nel taboo che impedisce di ragionare e interrogarsi con un minimo di intelligenza davanti alle tanto incensate tradizioni.
Ma prometto che se mi metti davanti a una motivazione sensata, sono pronto a rivedere le mie posizioni.

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Friday, May 7, 2010

Un triste gioco di citazioni

Perché se:

+

+

=


-C'è qualcosa che non torna-

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"Ma piacimi sto c***o"

È incredibile come una stessa affermazione possa assumere due connotazioni completamente differenti.
Con una minima fatica puoi conferire alla tua affermazione un tono che non ammette repliche, o semplicemente manifestare un tuo gusto e/o opinione.

Uno (o una) che mi dice "Mh, no... a me quella tale cosa non piace" può farlo facendomi capire che -no, a lui (o lei) quella data cosa non piace, ne preferisce un altra e bon- oppure -no, a lui (o lei) quella data cosa non piace. Perchè fa cagare. Punto-
Sono certo che più di una volta questo sottile canyon tra significati non è percepito neanche da chi la frase la dice, e di certo lo fa senza la minima consapevolezza.
Ma a me sta comunque sulle palle.

← oggettivo soggettivo →

Ecco: l'assolutismo senza possibilità di appello è proprio una cosa che mi sta sulle palle.

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Quinn of hearts


Per la serie che: quando si parla di pin-up fumettistiche, non esiste mano migliore di quella di Bruce Timm, e non c'è soggetto migliore della dottoressa Harleen Quinn, in arte Harley Quinn (sua creatura peraltro).

Quindi, visto che in questo momento sto spulciando i trailer dei film di prossima uscita, non sia mai che magari questa cosa funzioni anche da buon auspiscio, e che nel prossimo film del chirottero disadattato ci caccino pure la psicologa in calzamaglia.

Questa cosa della pin-up tra l'altro, potrei pure farla diventare una cosa settimanale... sempre preferendo quelle palesemente geek, ovviamente.

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Thursday, May 6, 2010

Machete



È uscito ieri il nuovo trailer del film "Machete", nato come fake trailer di Robert Rodriguez, interpretato dal sempre tosto e butterato Danny Trejo.
Purtroppo pare che tutti i video presenti su youtube stiano venendo rimossi dalla Twentieth Century Fox per problemi di copyright. Al che vi lascio con questo piccolo capolavoro nell'attesa.

-Sempre siano lodati i mattoncini-

Ps. Per chi non lo sapesse: "Machete" era solo uno dei molti trailer presenti all'interno del double-feature "Grindhouse". Gli altri (sempre di registi di genere, da Eli Roth a Rob Zombie) sono comunque facilmente reperibili su youtube... stay gore!


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Per esempio...

Giusto per iniziare con la dovuta pesantezza: mi continuo a chiedere perché ormai non si debba più attribuire il giusto peso alle parole.
Che se ti fermi un attimo a pensarci, una buona fetta di scazzi/problemi/dibattiti potrebbero essere evitati soltanto con la giusta attribuzione di un peso & un valore a una determinata parola.

Per esempio: perché, mentre il "pop" non si era mai fatto dei veri e propri nemici, da qualche (parecchi ormai) anni a questa parte, molti gruppi mainstream vengono insultati e visti con odio da una discreta massa di persone?
Forse perché le Spice Girls non furono mai vendute come un gruppo "rock", mentre invece ora è tutto un fiorire di modeste teste di cazzo (si potrà scrivere -cazzo- su un blog?), pompate dai discografici che stanno alle loro spalle, pronte ad essere vendute come i nuovi paladini di questo o quel genere.
Prendi i Tokio Hotel. Personalmente non ho mai incontrato nessuno di loro, e di conseguenza nessuno di loro mi ha mai pestato i piedi o rubato il panino. La cosa che mi fa girare le palle (e -palle-?? Si potrà scrivere -palle-??) è appunto l'etichetta che viene appioppata a questi teutonici pischelli.

Ora: sono consapevole di essere un notevole pignolo e scassapalle, ma una delle cose che più apprezzo è una minima onestà intellettuale...

Sono sicuro che se alcuni gruppi, come nel caso dei cotonatissimi suddetti, non venissero spacciati per ciò che non sono, un sacco di haters se ne starebbero buoni buoni senza nulla da dire.
Lo so, lo so... la scelta di un etichetta piuttosto che di un altra è appunto ciò che vende un prodotto: un qualsiasi Giovanni Allevi non venderebbe se fosse affiancato alla già corposa massa di Signori Nessuno, ma con il giusto cartellino, ecco che il genio (barra innovatore, barra quello che vuoi) assume di colpo un ben altro peso per la Macchina da Marketing).

dan-dan-dan-dan-dan-da

E sai cosa? In fondo lo posso anche capire.
Il discografico subdolo e infido, sempre pronto a inventarsi qualcosa di nuovo per appiopparti ciò che ha da vendere, è sempre esistito e probabilmente sempre esisterà.
La cosa che mi lascia basito è la quantità di persone, ormai sempre più prive del benché minimo spirito critico, che non solo si fanno imbonire dal venditore di turno, ma sono anche ben contente della loro "scelta", mentre porgono la banconota sorridendo con un filo di bava alla bocca e l'occhio spento.

Ok, ok... forse sto un po' infiocchettando la cosa. Ma non ho mai detto di non essere rancoroso.

E quanto detto sopra, si potrebbe applicare a diversi fenomeni. Ma come primo post ho già strabordato e quindi rimando a poi successive riflessioni...

Ps. E comunque... le Spice Girls spaccavano, perdiana!

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Si inizia

Conscio di non poter continuare all'infinito a scocciare amici e conoscenti con interventi, commenti e opinioni varie, spesso fuori luogo e carichi di quel egocentrismo intriso di fastidio tipico dei giovani-vecchi-dentro, ho deciso di affidare la mia pesantezza alla tastiera e a quei pochi sventurati che capiteranno in questo angolo della rete per puro caso.
Senza rancore.
Saluti & Buona Vita

Attenzione: per ora non ho un particolare obiettivo nè mi impongo una regolarità per i post. Vada come vada, vedrò cosa ne verrà fuori. Ah già... e immagino che il tutto sarà assai random.
Di nuovo saluti...

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