Friday, May 28, 2010

Domani?


Sia riconosciuto che non ho mai dato credito a fanatismi ideologici o religiosi di sorta.
Ma un dubbio mi è sorto.

Che la nostra vita non abbia senso perché priva di uno scopo?
Con scopo non intendo quello del singolo, il conseguire i propri ideali o il perseguire le proprie idee, senza che tutto ciò abbia un seguito dopo la nostra morte.
Parlo di un disegno più grande.
Che non deve essere per forza legato a un discorso religioso, anche se inevitabilmente questo finirebbe per facilitarlo o comunque fornirgli forza e vigore; parlo di un eredità che passi di mano in mano, sorpassando i confini della nostra vita mortale.

Non avrà significato spendere la propria vita da impiegato, compilando fogli che serviranno solo a far sì che un'eterna burocrazia permetta la sopravvivenza (e non la vita) di una società stagnante.
Se invece la mia vita sarà impiegata per cesellare il dente di un enorme ingranaggio, di cui io non vedrò mai né l'inizio né la fine, si potrà dire che la mia esistenza sarà stata parte di un piano preciso e razionale.
Non al semplice sopravvivere, caratteristica di una forma di vita bestiale, bensì al vivere, come essere umano conscio e attivo.

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1 comments:

Anonymous said...

Bello, fa pensare.. Mi sono sempre interessato alla differenza tra vivere e sopravvivere

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